SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE IN ITALIA
Stato di fatto
Ciascun Comune, fino all’anno 2011, ha scelto in autonomia (dall’anno 2000, necessariamente, attraverso una gara) il gestore a cui affidare la gestione, nel proprio territorio comunale, delle reti e degli impianti necessari per garantire, a cittadini e imprese, il servizio pubblico di fornitura del gas naturale.
IL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE IN ITALIA
Ad oggi il servizio di distribuzione del gas naturale in Italia è molto articolato e viene erogato in condizioni disomogenee a seconda della tipologia di concessione. Di seguito alcuni numeri:
- 500 Comuni, su 7.900 circa, usufruiscono del servizio di distribuzione del gas naturale;
- Di cui 2.000 Comuni hanno affidato il servizio di distribuzione del gas naturale con gara ai sensi del D.Lgs. n. 164/2000 (decreto Letta);
- Mentre 4.500 Comuni non hanno effettuato gara ai sensi del decreto Letta, pertanto sono tuttora in vigore le concessioni ante decreto Letta;
- I restanti 1.400 Comuni non usufruiscono del servizio di distribuzione e fornitura del gas naturale.
AMBITO TERRITORIALE MINIMO (ATEM)
Con la Legge n. 222/2007, art. 46 bis, il Legislatore ha previsto l’assegnazione del servizio di distribuzione del gas naturale, non più a livello comunale, ma a livello di Ambito Territoriale Minimo (ATEM), ossia aggregazioni sovracomunali di dimensioni “ottimali”, con riferimento a criteri di efficienza ed economicità del servizio.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato la normativa di attuazione dell’art. 46-bis richiamato, in tre decreti che hanno stabilito il numero degli Ambiti (177 successivamente diventati 172, con D.M. 19 gennaio 2011), i comuni facenti parti di ciascun Ambito (D.M. 18 ottobre 2011), i criteri sulla base dei quali deve essere svolta la gara d’Ambito (D.M. n. 226/2011 “Regolamento criteri” e schemi tipo); inoltre ha posto le regole per la tutela occupazionale del personale coinvolto (D.M. 21 aprile 2011).
In seguito alla nuova normativa di riferimento, ad oggi risultano:
- 24 ATEM che hanno sottoposto ad ARERA il bando per le verifiche di competenza, propedeutiche alla pubblicazione del bando;
- 3 gare aggiudicate – ATEM Milano 1, Torino 2 e Valle d’Aosta.
Gli altri provano a districarsi tra problemi vari, mentre la gestione del servizio viene portata avanti in molti casi in proroga, e dunque senza la possibilità di manutenzioni straordinarie (cioè investimenti) sugli impianti.
Eppure, l’avvio delle gare d’Atem darebbe una spinta importante all’economia del paese: si stima che il valore complessivo contrattuale delle gare d’Atem si aggiri attorno ai 40 miliardi di euro.
AGGIUDICAZIONE DELLE GARE D’ATEM
L’aggiudicazione delle gare d’Atem, avrebbe come immediata conseguenza, l’attivazione, in tempi brevi, di molti cantieri, necessari per realizzare, nel territorio, gli investimenti previsti. Investimenti che riguardano:
- Sviluppo, potenziamento ed innovazione tecnologica degli impianti esistenti;
- Possibilità di metanizzare parte dei Comuni che ad oggi non risultano metanizzati;
- Interventi di efficientamento energetico da realizzare sul territorio dei Comuni, finalizzati anche al risparmio dell’emissione di CO2.
Complessivamente, se si considerano tutti i 177 ambiti territoriali individuati che devono provvedere a bandire le relative gare, si stimano circa 6 miliardi di euro d’investimenti, pari allo 0,35% del PIL, da realizzare nel giro di qualche anno, con relativi benefici per tutte le comunità coinvolte.
È pertanto di fondamentale importanza che il legislatore prenda atto dei potenziali benefici economici che si genererebbero, e provveda a fornire il settore degli strumenti legislativi necessari affinché sia dato impulso decisivo all’avvio delle gare d’ambito cosi come sopra descritte.
Tuttavia, nonostante le difficoltà procedurali e di sistema, molti Comuni e Stazioni appaltanti, stanno portando avanti con decisione le gare d’Atem, come dimostrano le recenti scelte dei Comuni di Benevento, Crema e della Comunità Montana di Valle Sabbia, i quali hanno individuato in Studio Cavaggioni S. c. a r. l. l’advisor di supporto nelle attività di valorizzazione e sviluppo degli impianti, nonché per tutto l’iter procedurale previsto dalla legislazione e normativa vigente.